“Essere madre? Che difficile!…”

“Ci sono vari motivi per cui non ci accorgiamo della bellezza e del mistero che ci circonda, io ne ho vissuti principalmente due. 
Il primo è che mi ero abituata a tutto ciò e quindi i miei occhi non erano più in grado di scorgere e il secondo, per conseguenza, che davo tutto per scontato. 

Questo è stato, fino a poco tempo fa, fino ad una manciata di mesi prima che nascesse mia figlia. 
Ho desiderato così tanto essere madre ed immergermi in questa avventura, che quando si è verificata mi ha necessariamente indotto a rivedere il mio modo di sentire, i miei pensieri e dunque le mie azioni. Come madre, sono consapevole che non potrò offrire anche a mia figlia l’infanzia verde e spericolata che ho avuto modo di vivere io. Solo ora mi rendo conto che quel mondo è andato perso lontano, si è reso inaccessibile, ma non per ciò ho intenzione di scoraggiarmi affatto. Sta alle mie forze mobilitarsi in direzione di cambiamenti utili a facilitare un ritorno a siffatte possibilità, sta a me farle sentire come la dolcezza e il rispetto per la natura, la propria casa, sia prima di tutto una questione di buon senso.

Non serve farne questione filosofica, cosa di per sé molto piacevole, ma occorre adesso agire concretamente. 
Mi sono inevitabilmente scontrata con i mille modi possibili di pensare alla realtà, a volte anche arrancando, ritrovandomi a circumnavigare nel vago ad occhi spalancati. 

In queste odissee ho scoperto, ad esempio, l’esistenza dei pannolini lavabili, usati normalmente da tante mamme. Non sono poi così complicati da gestire: basta un pizzico di buona volontà e si può persino risparmiare. Ho scoperto l’uso dei detersivi ecologici ‘fai da te’, e l’uso delle fasce portabebè che ti semplificano la vita.
Esiste un modo di occuparsi del proprio cucciolo che è molto simile a quello degli animali.    
Mi preoccupo di ciò che mangio, della qualità di ciò respiro, soprattutto ora che allatto, e di che cosa proporre a mia figlia tra giochi che la possono stimolare, una bella passeggiata sul lungo mare,… di come evitarle le inezie da tv, o le nevrosi da ciuccio. 
Non è questione di scappatoie, ma questa é un’esperienza magnifica ed implacabile al tempo stesso. Qui occorre imparare a buttare il cuore al di là dell’ ostacolo. 
Sto vivendo con attenzione e piena di premure, sto respirando a pieni polmoni e provando a guardare sempre da occhi nuovi.

Forse questo modo di approcciarsi alle cose può apparire arcaico, “poco tecnologico”, ma è ciò di cui soprattutto ora ho bisogno: di sentire e di far sentire alla mia piccola il contatto con la natura che è la mamma di tutte le mamme. 
Non lascerò che il timore di un fallimento possa farci mancare un’occasione di felicità”.

[argoname: Trix]

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