
Cos'è la
AGRICOLTURA CENTRIFUGA
ed il progetto "ADAM" di Argo
L’agricoltura centrifuga (ACe) è un modello innovativo di gestione agricola ideato nel 2008 da Eros Poeta, assieme al principio di “città centrifuga” e di “out-of-digital” (da cui l’hashtag #outers).
Per comprendere questo nuovo paradigma, immaginiamo uno scenario differente, caratterizzato dai seguenti elementi salienti:
– AUTOFRAZIONAMENTO: Il proprietario della terra, anziché coltivarla subito, la divide in MICROLOTTI, indicativamente 10 x 10 m.
– AFFITTO CENTRIFUGO: Il proprietario offre in affitto i microlotti per essere coltivati da terzi. Gli utenti possono quindi affittare i microlotti, ad esempio e preferibilmente utilizzando un portale internet interattivo, divenendone locatari.
A questo punto l’utente affittuario diviene responsabile del “bene”, che risulta a lui disponibile; si aprono quindi 2 STRADE:
1 – COLTIVAZIONE DIRETTA: L’utente usa i suoi microlotti come aree di svago e per coltivarsi le proprie piante.
2 – MANUTENZIONE DELEGATA: L’utente-locatario delega la manutenzione al proprietario-locatore.
La manutenzione può consistere nel raccogliere olive, oppure anche nello spremerle o prepararle in salamoia, confezionarle e persino spedirle a domicilio. Il manutentore (locatore) può ricevere l’incarico di usare i terreni per ospitare capre o pecore, o per coltivare canapa, etc.
La scelta delle colture inseribili nel microlotto viene concordata con il manutentore (locatore), e sottoposta alla discrezionalità dell’utente (locatario), ad esempio per mezzo di un portale internet.
Immaginiamo di andare sul sito, cliccare su una mappe di terreno e visualizzare i nostri quadratini di terra (microlotti) evidenziati. Immaginiamo di cliccare sopra ad uno di essi, e di poter scegliere tra varie tipologie di ortaggi o altre colture inseribili… un sogno, vero?
Nella manutenzione delegata è previsto un COSTO AGGIUNTIVO per l’utente, ovvero lo stipendio del manutentore.
Questa è anche un ULTERIORE RETRIBUZIONE PER IL PROPRIETARIO DEL TERRENO, che oltre a ricevere un importo fisso anticipato per l’affitto dei microlotti, riceve anche vari importi anticipati corrispondenti alle attività di piantumazione, potatura, sistemazione agraria, lavorazione, confezionamento, spedizione, e quant’altro il manutentore (locatore) voglia offrire all’utente (locatario).
Notasi che si tratta di una retribuzione straordinaria per un agricoltore (o “imprenditore agricolo”, come si suole definire oggi tale mestiere), proprio in quanto ANTICIPATA, ovvero salva da rischi.
Ovviamente attraverso un semplice portale internet, arricchito con interfaccia grafica interattiva, i prodotti possono essere offerti a domicilio anche al grande pubblico, creando una tipologia di prodotti completamente nuova, automaticamente naturale (nessuno metterebbe i pesticidi sul proprio albero), tracciabile e monitorabile (webcam e sopralluoghi diretti).
Con l’agricoltura centrifuga un utente di Napoli non avrà problemi a ricevere pesche dal suo microlotto sul lago di Garda, castagne da Cuneo, Formaggi artigianali da Nuoro, olio di Bitonto, etc.
Il tutto a costi ridotti di più del 50% grazie all’eliminazione della filiera commerciale intermedia e dei relativi costi di energia e pubblicità, e la possibilità di raccogliere e viversi il proprio cibo.
Come possiamo facilmente immaginare, questo sistema garantisce il risparmio, ovvero l’ABBATTIMENTO, DI TUTTE LE SPESE INTERMEDIE tra il consumatore ed il produttore.
L’agricoltura centrifuga incentiverebbe inoltre l’adozione di sistemi naturali, biologici e permacolturali, che ci salverebbero dall’intossicazione chimica quotidiana cui siamo soggetti.
Le colture perdute, i grani antichi, le incredibili varietà di patate, angurie, olive, uva, che potrebbero perdersi, diverrebbero CELEBRI e disponibili per chiunque, aiutando ed incrementando le biodiversità, indispensabili all’equilibrio della natura.
Ogni ettaro convertito all’agricoltura centrifuga rappresenterebbe un minor consumo idrico, e un concreto segno di inversione dei fenomeni di deforestazione e desertificazione dei terreni naturali.
Quale evoluzione di tale paradigma vi è quello di Agricoltura Centrifuga Decentralizzata, dove la gestione del processo è rinforzata ed efficientata mediante utilizzo di tecnologie a registro distribuito (blockchain).
In particolare, l’Agricoltura Centrifuga Decentralizzata (ACeD) prevede l’utilizzo dei cd. Tokens non-fungibili (NFT).
Per consuetudine, siamo abituati a beni fungibili, di cui l’esempio più lampante è il denaro: possiamo facilmente scambiarlo, poiché tutte le banconote dello stesso taglio hanno il medesimo valore tra loro. Tale discorso è estendibile anche alle criptovalute, le quali vengono quotidianamente negoziate tramite appositi exchange.
Al contrario, quando parliamo di NFT, facciamo riferimento a dei token crittografici unici, quindi non interscambiabili e non replicabili. Possiamo correlare quindi la natura di un NFT a quella di una tipica opera d’arte: una volta acquistata, abbiamo la certezza di possedere un bene originale e irripetibile.
Il sistema brevettato da Argo adotta, in proposito, la ACeD correlando ciascun token ad una porzione di terreno di 100mq identificata mediante le coordinate georeferenziali dei suoi spigoli.
Gli NFT Ground di Argo sono infatti rappresentativi del “soil”, ovvero la componente utile e produttiva del terreno, che ricomprende sia la potenzialità produttiva (agricoltura, allevamento, etc.) che quella utilitaria (pernottamento, vacanze, svago), includendo in ultimo la capacità ecologica (carbon-credit).
In tal modo i possessori della nuova criptomoneta bioetica Gaian di Argo avranno la possibilità, attraverso il portale Argolands.com, di scegliere gli NFT Ground che veicolino ciò che desiderano, dal cibo alle vacanze, dai crediti carbonio alla possibilità di risiedere nelle Argolands.